3 Jul 2009

Copyright



Il copyright (15 ottobre 2008)

Il termine “Copyright” è una forma di tutela giuridica che garantisce all’autore di un’opera artistica, musicale o letteraria dei diritti esclusivi sulla sua creazione, in particolare:

  • diritti a riprodurre o copiare l’opera
  • diritti a vendere l’opera
  • diritti ad importare od esportare l’opera (per esempio diritti di traduzione)
  • diritti di creare un’opera derivata
  • diritti di performance
  • diritti di trasmissione tramite per radio o televisione
  • diritti di cedere i sopracitati diritti a terze parti

L’origine storica del concetto di copyright risale al XVII secolo in un periodo di grande sviluppo letterario per garantire e tutelare la riproduzione non autorizzata di libri. Successivamente sono state varate nuove leggi fino ad arrivare alla Convenzione di Berna del 1886, incorportata in tempi recenti nell’accordo TRIPS del World Trade Organization, che stabilisce il diritto al copyright in modo quasi globale su ogni creazione automaticamente, senza dovere cioè espressamente dichiararlo.

E’ importante notare come il copyright definisca dei diritti su una creazione, ma non sull’idea che ne è alla base; pertanto sfruttare la medesima idea per produrre un altro lavoro è permesso, purché questo sia giudicato sufficientemente differente dall’originale. Inoltre la creazione, per godere di tale diritto, deve essere “originale” ma non necessariamente unica: questo significa che due autori potrebbero detenere entrambi il copyright su lavori pressoché identici, qualora chiaramente la duplicazione sia non voluta e nè uno nè l’altro siano stati copiati vicendevolmente.
Sono previste poi delle eccezioni a lavori protetti da copyright, qualora se ne faccia “fair use”, vale a dire nel caso di commenti, recensioni, uso didattico, …

Il copyright è stato recentemente esteso anche allo sviluppo di software per prevenire copie non autorizzate. In alternativa a questo modello legislativo, alcuni sviluppatori hanno dato origine ad un tipo diverso di licenza: l’open source. Il principio fondamentale su cui si basa quest’ultimo è evitare il diritto esclusivo di qualcuno a sfruttare un software. Tra le altre cose è richiesta una distribuzione libera del software, l’inclusione del codice sorgente, il permesso di effettuare modifiche e creare lavori derivati, purché concessi con lo stesso tipo di licenza del programma originale; è vietato poi discriminare persone, gruppi di persone o campi differenti dal poter utilizzare il programma.
Il modello open source permette tre grandi benefici: innovazione, affidabilità e longevità. La prima perché dà la possibilità a persone volenterose di collaborare a progetti open source, con l’unico scopo di migliorare un certo programma; la seconda perché nel caso un utente riscontri un bug in un programma, la comunità di sviluppatori generalmente è più interessata a correggerlo che non un impiegato al servizio di un’azienda, che magari ha priorità diverse; la terza perché quando un software proprietario non viene più supportato dall’azienda produttrice, è molto difficile che possa venire aggiornato, al contrario nel mondo open source rimane sempre aperta la possibilità di modificare il codice ed adattarlo per un uso anche diverso da quello originale.

Sicuramente il concetto di copyright è uno dei più dibattuti negli ultimi anni, proprio per la rapida evoluzione che si sta verificando dal punto di vista tecnologico e dalle sempre nuove scoperte ed opportunità che si vengono a creare. Oggi è possibile diffondere cultura in modi che fino a poco tempo fa erano impensabili, e tutto questo è indubbiamente un beneficio per l’umanità intera. Il copyright però, secondo il parere di molti, sembra voler limitare od addirittura intralciare questo sviluppo ormai inarrestabile. Nessuno mette in dubbio il concetto di proprietà, il voler garantire dei diritti al creatore di un’opera o la necessità di dover combattere la pirateria con ogni sforzo; quello che invece sarebbe auspicabile è un dibattito vero in merito a questa situazione, per poter poi rivisitare il concetto di copyright o sostituirlo con altre licenze forse più adatte ai nuovi mezzi di trasmissione, primo fra tutti internet. Questo non avviene purtroppo perché gli interessi in gioco, soprattutto da parte delle aziende che hanno sfruttato il copyright per fare esclusivamente i propri interessi economici, sono molto alti, ed i casi legislativi che si stanno originando creano dei presupposti molto preoccupanti per quanto riguarda i diritti e la libertà futura di ogni singolo individuo.


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